mercoledì 10 settembre 2008

esterrefatti

Spigolature sportive settembrine.

 

Fair play. È una frase inglese che significa "gioco corretto, onesto, giusto, imparziale" ecc.

Il detto applicato allo sport non è altro che una beota fregnaccia, inventata per il calcio -mi pare- da Blatter della vetusta FIFA, per dare un pó piú di colore alle cerimonie d'apertura dei tornei di calcio.

Infatti, dopo i bambini in campo con la bandiera o striscione "fair play" seguono i giocatori, alcuno "dopati", arbitri imbelli o "mutabili" falli da codice penale, tuffi in area in cerca di rigori, tiro alle magliette avversarie, simulazioni sfacciate, ecc.

Ne sono prova le condanne inflitte a fine stagione a certe squadre e giocatori, tipo retrocessioni nelle serie minori - alla Juventus - o altre penalizzazioni ai punti.

Il fenomeno occorre largamente in tutti gli altri sports, primi tra i quali ciclismo e atletica. Poi ci sono i ritiri dei titoli e medaglie, squalifiche anche pesantissime, cose che delle quali nessuno si vergogna perché una volta scontata la pena ci provano di nuovo. Sembra che ultimamente nelle "aristocratiche" corse ippiche  anche i cavalli siano "dopati" e si dubita anche i fantini.

Non si sa ancora come lo facciano con i piloti delle vetture di Formula Uno. Peró lo fanno o tentano di farlo con le vetture truccate, sorpassi illeciti e incornate ad altre macchine - preferibilmente le Ferrari - che non cedono il passo volontariamente.

Per le "moto" invece alcuni centauri sono obbligati e far uso di sedativi, non tanto quando corrono in moto ma sopratutto quando vengono in Italia e sono confrontati dagli agenti del fisco.

Ogni tanto dovrebbero anche controllare arbitri e allenatori. I primi per allucinogeni, in seguito a certe decisioni che prendono in campo, i secondi per tranquillanti necessari a far fronte alla tifoseria selvaggia.

Per chiudere con il fair play va notato che gli inglesi, che lo hanno inventato, lo praticano solamente quando vincono loro.

 

Fortuna e scalogna. Elemento vincolante nelle gare sportive. Gli ultimi esempi nella prima settimana di settembre 08:

L'Inghilterra di Fabio Capello, a Londra contro - notate bene - l'Andorra brancola nel buio per 60 minuti. Poi entra una riserva segna due reti e salva Capello dal linciaggio.

L'Italia a Cipro, in seconda versione Lippi, dopo la spassosa figura contro l'Austria, gioca male "balla" in difesa, è salvata in extremis dal grande Buffon ed è dominata dai ciprioti a metá campo. Poi si sveglia Di Natale e segna un bel goal col primo tiro in porta della squadra campione del mondo. Pareggiano piú che meritatamente i ciprioti, anche se favoriti dalla difesa italiana caotica e procedono all'arrembaggio finale. Invece, con il secondo tiro in porta di Di Natale oltre il 90mo minuto, sono mandati a casa maledicendo la iettatura.

Nella Formula Uno, Gp del Belgio, Raikkonen della Ferrari, dominatala gara fin quasi alla fine. Poi pioveva e lui, per sfortuna, aveva le gonne da tempo asciutto, sbandava e usciva di pista regalando la vittoria ad Hamilton della McLaren, che a sua volta, per sfortuna, lo avevano filmato a fare delle manovre illecite e lo squalificavano, per buona fortuna di Massa sull'altra Ferrari.

L'episodio di sfortuna ("nera" se volete) piú carino capitava nell'ultima gara d'atletica della Golden League di Brussels con l'ultimo "salto in alto" della croata Blanca Vlasic, che le avrebbe permesso di spartire il milione di $ in palio con la ragazzina Keniana Pamela Jelimo.  Invece una leggerissima sculettata faceva cadere la barra e di conseguenza arrivavano altri 500mila $ in un oscuro villaggio del Kenya nei dintorni di Eldoret.

 

A cura di <geoferro@africaonline.co.ke >

    

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