mercoledì 9 luglio 2008

Esterrefatti: Cristmas Toy

Una delle mie passioni è la fotografia.

Ho una macchina fotografica digitale di cui vado molto fiero: una stupenda lumix FZ50, non è una macchina da professionisti, ma ad un dilettante come me da parecchie soddisfazioni.

Questa foto l'ho scattata il 24 dicembre 2007, la vigilia di Natale. Ero andato a trovare due amici rotariani olandesi che gestiscono un orfanotrofio per bambini, alle porte di Malindi, che si chiama "Blessed Generation", e i bambini mi stavano portando in giro a vedere le varie parti dell'orfanotrofio: hanno le scuole elementari, il laboratorio per realizzare piccoli manufatti in legno, la cucina dove imparano a cucinare e a servire in tavola (per gli alberghi).., coltivano la terra, hanno l'allevamento di pesci e di polli... e così via.

Io guardavo e facevo fotografie, ed è stato vicino al pollaio, proprio di fianco al posto dove riparano le bicilette che usano per andare in città, che ho visto questo bambino. Guardava incuriosito me e la mia macchina fotografica, con le mani nascoste dietro la schiena, appoggiato vicino al palo che sostiene il tetto del "meccanico delle bicilette". Allora mi sono rivolto verso di lui per fargli una foto. Mentre lo guardavo attraverso il mirino della macchina fotografica, ho visto nell'inquadratura che lui si è subito messo dritto e mi ha mostrato orgogliosissimo con occhi sognanti la sua "macchinina". Non so se l'avesse fatta lui stesso o se gli fosse stata regalata da un adulto per natale: io ho premuto istintivamente il pusante di scatto.

Guardo spesso questa foto e ogni volta mi fa venire in mente pensieri diversi e contrastanti.

Penso a quando da bambino 30 anni fa avrei pianto lacrime vere se i miei genitori mi avessero regalato una macchinina che non fosse stata esattamente quella che avevo visto su "topolino", e a quanto io sono stato fortunato.

Poi penso che quel giorno siamo andati a distribuire cibo alle famiglie più indigenti dei villaggi vicini, tutti felicissimi di accoglierci nelle loro poverissime case, ma fieri di mostrarci le loro poche cose. Molti erano eccitati perchè da li a poco ci sarebbero state le elezioni.

Elezioni che da li a poche ore, sarebbero state trafugate dal presidente in carica (una pratica molto in voga nei paesi africani) e che avrebbero scatenato all'interno del Kenya, a 600 km dalla costa, 30 giorni di violenze indicibili, causato oltre 1000 morti e mezzo milione di sfollati.

Quelle elezioni in Kenya, che avrebbero dato un duro colpo all'economia del paese, che adesso ha bisogno più che mai che il turismo -una voce importantissima dell'economia- riprenda al più presto.

Nella sola Malindi, oltre 5.000 persone hanno perso il lavoro negli alberghi, padri di famiglia al massimo trentenni con 5 o 6 figli a carico, che sperano di essere riassunti con l'avvio della stagione turistica.

E dire che ultimamente una amica dall'Italia mi ha scritto lamentandosi che in Italia va tutto male, perché il governo che ha vinto legittimamente non è quello da lei votato.

Il modo migliore di aiutare il Kenya è venire a visitarlo e lasciarsi trasportare dalla magia dei parchi (lo tsavo, il masai mara) e della gente, nella speranza di riuscire a far ripartire il turismo... in attesa delle prossime elezioni.

NiK

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